Napoli, 5 calciatori sul banco degli imputati per la notte del 5 novembre

Forse ci siamo distratti oppure, chissà, dev’essere volato via il tempo: ed è complicato ora riuscire a cogliere come, quando e perché questo Napoli sia cambiato; e se esistano dinamiche che siano fisiologiche oppure no; se fosse scritto nelle stelle o più semplicemente all’anagrafe o sei invece ci sia persino dell’altro. Però sembra ieri, quando galleggiando sulla luna o in prossimità, c’erano Callejon e Mertens imbracati nelle loro tute spaziali, che parevano irraggiungibili. La notte del 5 novembre sa di confine tra quel mondo e questo. Una specie di terra di mezzo nella quale s’è smarrito il talento ed hanno cominciato a sgretolarsi i pilastri, lasciando che poi si allungassero persino ombre cinesi.

Ma poi ci sono le “doppie” vite e vai a capire se dietro i volti della crisi, certificata oggi e però decollata in questo quadrimestre turbolento, si nascondesse altro, semmai anche una umana distrazione che fa di Insigne un giocatore in Nazionale e uno assai più pallido nel Napoli, in quell’atmosfera che per lui sembra sia divenuta opprimente, una cappa che toglie l’aria. E c’è anche dell’altro, sempre nell’orbita dei top player, quelli che cambiano il volto d’una squadra: perché per un centinaio di giorni il Napoli è andato alla ricerca di Koulibaly e Allan, ora ricomparsi a modo loro, con (pre)potenza. E comunque, ora, tutto resta sospeso, anche il presente, mica il futuro. Fonte: CdS

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