Lo sguardo non è sereno. Il sopracciglio lo tradisce: quando sale incontrollato ad altezze siderali, fin quasi all’attaccatura dei capelli, è la spia rivelatrice di un disagio. Ancelotti è preoccupato, teso ed è chiaro che non è più così convinto di farcela a uscire da questo momento. Sa che dopo il colloquio di lunedì la sua situazione è divenuta più precaria e che i problemi del gruppo non sono di facile soluzione. Ieri sera ha lasciato il centro tecnico più tardi del solito. Ha riflettuto 24 ore su quelle parole e continua a farlo e ha cominciato a capire che la sua panchina è seriamente a rischio. Non ha parlato di dimissioni, non le ha neppure ipotizzate. Ma De Laurentiis e Chiavelli sono in fase di riflessione. Ieri hanno parlato a lungo con lui, ribadendo la loro fiducia: ufficialmente neppure il Genk è un crocevia per Carlo ma è chiaro che non ci sono più le sicurezze di qualche giorno fa. Tutto può succedere, in ogni momento. E il tecnico di Reggiolo non nasconde a Castel Volturno il suo disagio per una situazione inedita: perché solo a Monaco di Baviera, nella sua carriera, è stato licenziato a campionato in corso.Fonte: Il Mattino