Insigne alza la voce, parla alla squadra, analizza. Da capitano e scugnizzo, magari, questa situazione gli farà più male; e di certo lui e pochi altri colleghi sono rimasti in campo fino alla fine. Poi nello spogliatoio la sfuriata privata di Lorenzino ha lasciato il segno. Proprio come quelle scuse pubbliche: applausi alla gente al centro del campo, sotto i riflettori e sotto un diluvio di fischi. Prima di lui era toccato a Mertens, beccarsi gli insulti; e insieme con lui ci sono un disperato Koulibaly, Maksimovic, Di Lorenzo, Younes, Zielinski, Llorente. Già: le otto facce che ci mettono la faccia anche dopo la sconfitta. Insigne, tra l’altro, come riporta il CdS, è stato tra gli ultimi ad arrendersi in campo: ha marciato, ha propiziato il gol del momentaneo vantaggio di Nando il navarro e poi ha anche provato a mettersi in proprio ma senza fortuna. Magari ne avrà di più come oratore: la scossa del capitano. La scossa del Napoli: al più presto.
La Redazione