Scende in campo la federazione internazionale dei calciatori professionisti (la Fifpro) a sostegno degli azzurri. Un’iniziativa non sollecitata dai calciatori del Napoli. «La volontà del Napoli di trattenere gli stipendi dei giocatori è priva di validi motivi e viene contestata collettivamente. Riteniamo che la decisione del Napoli di vietare ai giocatori di tornare a casa dalle proprie famiglie, dopo il match con il Salisburgo, fosse ingiustificata come ogni altro dipendente, anche i calciatori professionisti hanno il diritto di vedere garantita la propria vita privata, soprattutto in considerazione del calendario di impegni già molto folto che obbliga molti giocatori a stare fuori di casa e lontani dai propri familiari per lunghi periodi».
Venerdì la vicenda aveva vissuto un’altra puntata a Castel Volturno, l’incontro chiarificatore tra De Laurentiis e i calciatori che è servito a rasserenare gli animi. Toni distesi, il presidente ha ribadito che per ora le multe restano ma sono emersi segnali positivi. Ora i calciatori azzurri avranno tempo fino a sabato prossimo per prendere la decisione di costituirsi o meno in giudizio e di nominare o meno l’arbitro per presentare ricorso. «I motivi che il Napoli indica per le multe, per il rifiuto dei giocatori di accettare disposizioni irragionevoli del club, contraddicono le indicazioni del contratto collettivo. I giocatori del Napoli non possono essere soggetti a decisioni arbitrarie del club quando il risultato di una partita non è soddisfacente», scrive la Fifpro e aggiunge. «Facciamo nostro il pensiero dell’Associazione italiana calciatori, secondo cui sono Carlo Ancelotti e il suo staff gli unici responsabili nel gestire il gruppo. I problemi tecnici non sono responsabilità dei dirigenti del club e supportiamo Ancelotti e i giocatori che sono rimasti uniti in questi evidenti momenti di difficoltà. La Fifpro è pronta ad assistere, insieme all’Aic, i giocatori e ad assicurare che non ci siano altri abusi e intimidazioni». Uno dei punti contestati dalla Fifpro è la decisione di indire il ritiro alla vigilia di Napoli-Salisburgo ma il club può dimostrare che la comunicazione era stata effettuata seguendo la prassi già domenica, il giorno dopo Roma-Napoli, e non il lunedì attraverso un’intervista radiofonica di De Laurentiis.
Il Mattino