Sansone deve dare di più, ma al momento è in una fase calante. Dopo il calcio di rigore sbagliato a Marassi non è più lui, o lo è solo in parte. Con Sansone, in queste ore, ha parlato anche Mihajlovic, perchè sa che lui è uno di quelli che potrebbe fare la differenza. Ma nelle ultime gare il numero di dribbling riusciti è calato, il numero di cross a segno è sotto la media. Eppure quando non c’è si sente. Ma sta navigando in un limbo, in un’espressione di volontà forsennata che però lo porta a sbagliare. In generale è tutto il compartimento degli esterni a soffrire. Quella delle zone laterali di campo è una crisi. Motivazioni: tante. L’assenza di Dijks (quasi settanta giorni), la poca malleabilità di Krejcì, il mancato supporto di Mbaye: tutte cose che limitano la spinta in un gioco che richiede molto quel lavoro. Con il ritorno di Bani e Danilo, lo spostamento di Tomiyasu a terzino come a inizio stagione servirà a riequilibrare un po’ le cose. Ma tantissimo deve essere fatto dai due giocatori d’attacco, Sansone e Orsolini, pedine decisive per vincere le partite. Da loro Mihajlovic si aspetta un salto di qualità. Meglio se al San Paolo, lì ci sarà anche la componente simile all’impresa eroica.
CdS