Ci saranno due posizioni, esatte e contrarie: e mentre De Laurentiis resterà rigidamente aggrappato alla propria, intransigente severità d’un manager – o d’un padre rigoroso – indomabile dinnanzi alla frantumazione dei princìpi, quei «discoli», gli ammutinati, come conferma il CdS, cospargendosi il capo di cenere, magari battendosi anche il petto per tre volte, tenteranno disperatamente di strappare comprensione, una più mite applicazione della pena che arrivi al 5% ed eviti così spargimento di ulteriore tensione, e la speranza che non ci sia ancora e un altro procedimento disciplinare e che s’intraveda una luce, dalla quale lasciarsi illuminare per oscurare, e si può dire, un attimo di follia. Questo è un patto da siglare, ogni partita come se fosse Anfield, per riprendersi se stesso e guardare avanti, allungandosi una mano che aiuti a estirpare la radice d’un malessere. Da domenica contro il Bologna, gli azzurri dovranno tornare a vincere per recuperare punti prima della sosta natalizia e avvicinarsi alla zona Champions League.
La Redazione