Di Lorenzo: “A me non sembra vero che siano accadute così tante cose”

Il tempo vola via, ma due anni e mezzo, per la precisione 940 giorni, rappresentano il niente d’una esistenza. E’ un’altra vita, che ora Giovanni Di Lorenzo assapora per intero, standosene un filo dietro l’euforia e uno avanti all’orgoglio di essersi accomodato lì, al tavolo dei grandi, al fianco di Ancelotti, mentre sta per cominciare Liverpool-Napoli e quelle che all’epoca parevano figurine da incollare nel proprio album – Salah per fare solo un nome – invece gli passerà al fianco, probabilmente. La data simbolo, il 30 aprile del 2017, quello di Matera-Monopoli, squarcia due universi, quello nel quale Di Lorenzo si trovava all’epoca, quella che non avrebbe immaginato gli potesse capitare da quel giorno in poi, quando intuì che sarebbe andato ad Empoli ma non avrebbe neanche lontanamente immaginato che poi avrebbe dovuto fare anche altro. «Perché se a un bambino gli chiedi dove vorrebbe andare a giocare, io non ho dubbi su quale sarebbe la risposta: Anfield».  

 E Anfield sia, forse in panchina, chissà?, o magari dal campo, chi può dirlo?, certo portandosi appresso questa stagione personalmente elettrizzante, nonostante ora, intorno a lui, s’avverta totalmente il peso di una crisi di risultati e anche di rapporti sui quali non è il caso di scendere. Si parla di calcio, esclusivamente, e di se stesso: «Ed è semplice comprendere il mio stato d’animo. Ci sono gare che speri sempre di poterle giocare e io sono con il Napoli a inseguire la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League». 

E’ andata come nessuno, neanche Di Lorenzo stesso, avrebbe potuto immaginare, neanche infilando nella costruzione della sua carriera il più estroso ottimismo: «E mi sono ritrovato anche in Nazionale. E’ stato un percorso difficile, duro, con sacrifici che però sono stati ricompensati». È la vigilia di una notte esaltante e perfida, in cui si mischierà la fierezza per essere riuscito ad atterrare sino al Liverpool e quel senso di preoccupazione che si coglie negli sguardi di una squadra attraversata da difficoltà percepibili: ma questa è la Champions League e sembra quasi sia un’altra storia. «Stiamo facendo bene, abbiamo la possibilità di passare il turno e dunque di raggiungere il primo obiettivo. Siamo sereni, anche se ci dispiace aver lasciato tanti per strada in campionato. Ma siamo anche consapevoli di avere la forza per rialzarci. E io non vedo l’ora che cominci la partita».  
E ci sarà poi modo di pensare a questi 940 giorni in cui Giovanni Di Lorenzo è diventato «altro»: il Napoli, la Nazionale, la possibilità di entrare nei ventitré per andare all’Europeo. «Ma c’è ancora tanto da impegnarsi, senza mai distrarsi». E prima, però, ci sarà da uscire da questo tunnel, che per lui è comunque illuminato: «Sono felice di quello che sto facendo ma so che non è mai troppo. E mi addolora questa situazione dalla quale il Napoli vuole uscire. Tutti insieme». Fonte: Cds

 

 

 

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