Immaginate di aver due match point, di andare in battuta al primo con una rete più alta di venti centimetri, e di poterci riprovare nel secondo con una rete più bassa di dieci. Capirete così che cos’è Liverpool-Napoli per Ancelotti, e che cosa sarà poi Napoli-Genk. Fare “ace” stasera è molto difficile, perché il valore dell’avversario alza il net: gli inglesi vengono da 12 vittorie e un pareggio (contro lo United) in campionato e da una sconfitta (contro gli stessi azzurri) e tre vittorie in Champions. Il problema non è perciò come si fa a vincere, ma piuttosto come si gioca. Se il Napoli esce con onore, anche perdendo, dimostra due cose: che può mettersi in tasca la qualificazione nella sfida non proibitiva in casa contro i belgi e, soprattutto, che il tecnico ha ripreso il governo dello spogliatoio. A. Barbano (CdS)