Maradona, fughe e rientri molto costosi anche per Diego

Di situazioni difficili negli spogliatoi calcistici sono pieni i campionati di tutto il mondo. Le cose, a volte emergono, altre no. La lotta, intestina, spesso è contro l’allenatore, altrettanto spesso è tra gli stessi protagonisti, altrettante volte è contro la società. Nell’ epoca d’oro, quella targata Maradona, c’era soltanto un azzurro in lite con la società, allora guidata da Ferlaino. Il capitano: Diego Armando Maradona, appunto. Nell’estate 1989, il Pibe si aspettava di essere “liberato” da Ferlaino e ceduto al Marsiglia. Niente di tutto questo. Lui si irritò e rimase in Argentina per altri 19 giorni. Poi, ritornò a Soccavo. Il Napoli propose una sanzione di 30 milioni di lire e Diego accettò di pagarla. Contestualmente la società avviò un’azione per risarcimento danni perché Maradona attraverso la sua società Diarma aveva sottoscritto un contratto di immagine: lo staff dei legali di Ferlaino arrivò a chiedere un indennizzo di 7 miliardi di lire. Non finì qui, perché all’inizio di quella stagione – escluso dalla partita di Coppa Uefa contro il Wettingen per aver saltato il ritiro a Soccavo – Maradona fu raggiunto da un nuovo atto giudiziario del Napoli. Gli scontri più duri avvennero nell’ultima stagione, 1990-1991, quando le condizioni psico-fisiche del campione erano molto precarie a causa del continuo uso di cocaina. Esposti contro Diego per non essere partito con la squadra per Mosca, dove c’era la partita di Coppa dei Campioni, nel novembre del ‘90, e per Cagliari, in occasione di una gara di campionato nel febbraio del ‘91. Poche settimane dopo vi sarebbe stata la squalifica per doping dell’argentino, con una nuova azione giudiziaria: un arbitrato che mise di fronte il Napoli e la Diarma. In discussione la risoluzione del contratto che legava l’argentino al club azzurro, da cui si sarebbe distaccato una volta terminata la squalifica per trasferirsi nell’estate del ‘92 al Siviglia grazie al sostegno della Fifa, che ne volle fare il testimonial per i Mondiali negli Usa.

Il Mattino

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