Sarà indispensabile uscirne, per ragioni di stato e anche di convenienza reciproca, e chiaramente con l’aiuto della diplomazia, poi si lascerà lì quel «corpo a corpo» tra De Laurentiis e il Napoli che l’ha tradito: ma il chiarimento è nell’aria. A Liverpool, nella «madre» d’ogni sfida europea, c’è il fascino di Anfield, c’è il prestigio d’un club che ha fatto la storia, c’è il match con i campioni d’Europa in carica e infine – infine? – c’è anche la qualificazione agli ottavi di finale da afferrare, possibilmente in fretta: De Laurentiis non ci sarà, non dovrebbe esserci – né lui e né l’ad Chiavelli, che avrà impegni in Lega a Milano domani – ma osserverà come ieri sera e poi deciderà come e quando intervenire. Perché un segnale, secondo il CdS, l’ennesimo, di disgelo, non può essere più rinviato. Lo sa anche De Laurentiis, adesso, perso nelle tenebre di una notte a modo suo illuminante: il Napoli non c’è (nella testa).
La Redazione