Le opzioni di De Laurentiis, e da qui non si scappa, erano due, ma il 5%, e cioè la scorciatoia che sarebbe stata utile per evitare d’intrufolarsi in un contenzioso da dover affrontare dinnanzi al Collegio di disciplina, assecondando ciò che viene consentito come «sanzione» minima: ma sarebbe stata una blanda, anzi superficiale «manovra d’intervento» per un atteggiamento ch’è stato scomposto, inopportuno, inelegante e anche irrispettoso, dunque in linea con ciò che recita l’articolo 11 comma 3 dell’accordo collettivo: «La multa consiste in una penalità contrattuale il cui importo è proporzionato alla gravità dell’inadempimento e non può superare il 25% della retribuzione mensile lorda. La multa, nell’ipotesi di cumulo di più infrazioni commesse nello stesso mese non può comunque eccedere il 50% della retribuzione fissa mensile lorda». Fonte: C dS