La sosta per gli impegni della nazionale tricolore ha offerto, a tante persone, lo spunto per parlare. La macchina del fango non ha conosciuto soste, continuando imperterrita la sua azione demolitrice nei confronti di Napoli e del Napoli. Si sono ipotizzati gli scenari più disparati, con un unico comune denominatore: il ridimensionamento della squadra azzurra. Dal tecnico, Carlo Ancelotti, ai pezzi più pregiati dello spogliatoio partenopeo, Insigne, Mertens, Allan, Fabiàn Ruiz e Koulibaly, sembrerebbero tutti prossimi all’addio. Ovviamente, sono le due squadre di testa, Juventus e Inter, quelle che si starebbero fregando le mani, nell’intento di accaparrarsi i pezzi pregiati della nostra squadra. Ancelotti sotto esame, poi, è un’ipotesi talmente assurda da scatenare ampi sorrisi. C’è, di contro, chi ha parlato di palle, intese come attributi, facendo un confronto con chi, nel recente passato, ha vestito la maglia azzurra. Edo De Laurentiis, vice presidente del club partenopeo e figlio del patron Aurelio, ha affermato che gente come Montervino e Calaió hanno più attributi rispetto ad alcuni azzurri contemporanei. Al di là del cattivo gusto dell’espressione, è il contesto temporale a far discutere. Nel momento in cui serviva distensione e, perché no, anche polso fermo, la frase di De Laurentiis junior ha avuto lo stesso effetto del vento sul fuoco. Al momento, sembra davvero lontana la soluzione dei problemi che affliggono il Napoli, in questo grigio autunno. Purtroppo, anche i tifosi azzurri hanno fatto la loro parte, prendendo di mira il capitano della squadra, Lorenzo Insigne. L’immagine del Magnifico sui rotoli di carta igienica è uno schiaffo che fa male a chi ha il Napoli nel cuore. Si è parlato anche di pallone e lo ha fatto Carlo Ancelotti che, a Coverciano, non le ha mandate a dire alla classe arbitrale. Ben fatto mister, l’unico modo per avere rispetto e dignità è quello di alzare la voce e pretendere chiarezza su episodi arbitrali che hanno contribuito, non poco, alla crisi di risultati che affligge la squadra azzurra. Per fortuna, non è mancato quel pizzico di romanticismo che nel calcio, come nella vita, non deve mai mancare. L’ipotesi di Diego Maradona allenatore del Napoli è suggestiva e, al netto dei dubbi sulle sue qualità di allenatore, un ritorno del D10S in azzurro sarebbe sempre e comunque un evento da festeggiare. Nel mentre, aumenta a dismisura la crisi di astinenza da calcio giocato.
a cura di Riccardo Muni