Il nodo, adesso, è incontrarsi con Fabian Ruiz: arrivare a quell’incrocio nel quale convergono gli interessi di ognuno, sistemare i dettagli, uscire da quell’intreccio di codici, cavilli e norme che si chiama rinnovo con reciproca soddisfazione. Però ci sono, stanno lì a chiacchierare, l’hanno fatto e lo rifaranno, partendo da una cifra iperbolica, sa d’investitura, una sorta d’incoronazione che avviene attraverso il simbolismo della clausola: centottanta milioni di euro, trenta in più di Koulibaly, una somma che induce a farsi girare la testa, in questo calcio del Terzo Millennio in cui bisogna fronteggiare i colpi bassi. Però è così che va e se dalla Spagna, un giorno sì e l’altro pure s’avventurano nel futuro, disegnandolo seguendo gli spifferi che da qualche parte arrivano e a volte sono fuorvianti perché un pre-contratto con il Real scatenerebbe squalifiche a raffica, allora sono necessarie e anche indispensabili le contromosse: Fabián Ruiz è il soggetto dei desideri d’un Paese che ora si stropiccia gli occhi dinnanzi a quel talento, lo vogliono il Real Madrid e il Barcellona, e basterebbe questo a lasciare che le proprie certezze vacillino, però poi c’è riconoscenza. «Io a Napoli sono felice». E vuole continuare ad esserlo, perché gli piace il club, la città, l’atmosfera, il clima. Fonte: CdS