L’Armenia ha da poco cambiato ct, affidandosi a Abraham Khashmanyan, il quale ha già indicato un obiettivo preciso: modificare (o cercare alternative) un modo di giocare considerato obsoleto. L’assenza di Mkhitaryan incide non poco, come riporta il Corriere dello Sport, perché il fantasista della Roma (parole del suo ct) «è l’anima della nazionale armena, sappiamo che ci dà sempre qualcosa in più ma purtroppo non c’è. E oltre a lui a mancano giocatori creativi». La conseguenza? Un modulo inevitabilmente chiuso, nella speranza di avere modo di contrattaccare e non rimanere solo passivi: «Abbiamo tanti giocatori infortunati, proveremo a fare il massimo ma per preparare la partita dobbiamo considerare chi è il nostro avversario e quali sono le nostre condizioni. Giocheremo con 5 difensori, ho recuperato Calisir, poi vedremo che schema provare a centrocampo (saranno in 4, uno dei quali con ulteriore propensione al contenimento, ndc.). Ma aldilà di come andrà questa partita il mio scopo è quello di creare delle alternative al nostro calcio: da circa 10 anni giochiamo sempre alla stessa maniera. Ci metteremo coraggio. Italia senza grandi motivazioni? Non credo proprio, piuttosto dopo 10 vittorie saranno molto carichi. Se Mancini può vincere l’Europeo? Certo, guida una delle nazionali più forti nel Mondo».