La città della gioia? Una volta, facciamo fino a un annetto fa: Hamsik va via, Lorenzino diventa il capitano napoletano della squadra e qualcosa comincia a girare male. Paradossale ma vero: il pubblico, sempre estremamente esigente con i profeti della patria, lo becca più volte e lui, sbagliando, reagisce. Poi si scusa. E poi rompe con Carletto. E poi ricuce. E poi ancora. E si parla di mercato, di contratto, di ritiri rinnegati e così via: non c’è pace. E senza pace, a questo punto è palese, non c’è Insigne: la scena di lui che esce a capo chino con il Genoa, sommerso dai fischi, è emblematica. Come con l’Arsenal: come se fosse sempre il più colpevole dei momenti difficili. Responsabilità? Certo, ne ha avute e ne ha come tutti i colleghi, ma questa storia va risolta. Il Napoli, del resto, come riporta il Corriere dello Sport, ha bisogno del suo talento e delle sue giocate: Salisburgo insegna. Come Firenze, Lecce e anche Zenica: le città dei suoi gol stagionali. Sempre in trasferta e mai al San Paolo, finora: sarà un caso? Forse. O forse no.
La Redazione