L’avvocato e arbitro Carlo Vigna ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo, durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: “Il Napoli ha una duplice possibilità: irrogare direttamente una multa fino a 1/12 dello stipendio e in quel caso sono i giocatori a dover attivare la procedura di arbitrato; diversamente, se la multa fosse di importo più elevato fino al 25% non potrebbe farlo senza attivare la stessa società la procedura arbitrale. L’arbitrato dovrebbe seguire singole procedure, non è un’azione unica nei confronti di un soggetto collettivo. I lavoratori sono tutti intesi come singoli. Poi esistono dei regolamenti interni che non possono derogare le norme di primo livello ma hanno un peso. La vedo difficile che comunque una parte della squadra possa uscire vincitrice e un’altra perdente. Il thema decidendum è se ci fosse un obbligo di rispettare la disposizione del ritiro. Se fossimo di fronte ad un ritiro aziendale, ci sarebbe da discutere perché se un lavoratore dimostra di avere esigenze concrete per il ritorno a casa senza togliere tempo alle attività diurne, potrebbe esimerlo. Ma nel caso del calcio è diverso: il ritiro spesso è fatto per creare uno spirito di squadra. Se dovessi giudicare a naso, il Napoli ha sicuramente buoni argomenti. Sulla questione dei diritti di immagine, c’è da capire quanto di colpa ci sia per la condotta dei calciatori. Il danno non c’è nell’azione in sé di non prendere parte al ritiro, perché condotte isolate sarebbero state più facilmente discutibili per le esigenze di cui si è parlato. Il fatto che la comunicazione del ritiro non abbia seguito una procedura molto formale potrebbe avvantaggiare i calciatori. Ma c’è da capire sempre quali sono le regole interne sull’argomento”