La contestazione già mostrata alla squadra e che ricomincia quando l’orologio segna le ore 20: sembra un concerto di Pino Daniele, quello che va in scena al San Paolo. Sì: è soltanto la voce di Pino, sparata dalle casse, a fare breccia nel gelo della notte di Napoli. La scena è questa: tribune semivuote, i palloni sistemati in campo in attesa dell’ingresso della squadra e i tifosi in silenzio. Un silenzio surreale. Che a dispetto delle premesse poco incoraggianti si tramuta in applausi quando arrivano Meret, Ospina e Karnezis per il riscaldamento. Alé: si comincia per benino. Ma si prosegue male: entrano gli altri, con Insigne in testa a guidare il gruppo, e piovono fischi. Coperti però dal volume sempre più alto della musica degli Opus, quella del famoso riscaldamento danzato da Maradona a Monaco di Baviera, e da una lunga serie di petardi che esplodono in lontananza. All’esterno: un simbolo inequivocabile della protesta popolare già palesata all’arrivo del bus della squadra. “Vergognatevi”, l’urlo ripetibile. L’unico. Fonte: CdS