Ieri in conferenza stampa, le parole di Thiago Motta: «Conosco bene Carlo, è una persona fantastica a cui auguro sempre il meglio perché se lo merita». Dedicato ad Ancelotti, firmato Thiago Motta. Paris Saint-Germain, stagione 2012-2013, sotto la Tour Eiffel c’era quella coppia che si ritrova oggi. Uno in panchina e l’altro in campo, al San Paolo si guarderanno negli occhi a pochi metri di distanza. E quando gli chiedono se può essere il momento giusto per progettare il colpaccio, secondo il Corriere dello Sport, il tecnico genoano mette il silenziatore: «Da fuori vedo una squadra che si compatta col suo allenatore. E diventa pericolosissima. Mi aspetto un Napoli che in campo darà tutto: in primis per sé stesso, perché ci sono grandi calciatori, poi per l’allenatore. Conosco il rapporto che Ancelotti ha con la propria squadra».
Tante assenze ma nessuna paura, l’anima di questo Grifone ha una fisionomia ben precisa: alzare l’asticella. «Il k.o. con l’Udinese non mi toglie entusiasmo. Dal primo giorno, è sempre lo stesso. Tutti possiamo commettere degli errori. L’importante è capire dove si è sbagliato e pensare già alla prossima sfida, quella di Napoli, come stiamo facendo io ed i miei calciatori», continua l’allenatore, che affiderà ancora una volta le chiavi del gioco all’ex Ajax Schöne: «Lui rende di più se la squadra fa crescere il proprio livello di gioco, quando tutti difendono insieme il pallone. Schöne è un esempio, ma anche Pinamonti: in queste gare ha fatto un lavoro straordinario, anche se non ha segnato. E io sono contentissimo. Il fatto che l’attaccante sia il primo difensore è una cosa giusta e importantissima per la squadra». Il ko con l’Udinese ha lasciato però strascichi, al punto che per Thiago Motta la sfida di Napoli è già molto delicata. Sullo sfondo resta sempre l’ombra di Ballardini (che ha già incontrato l’Udinese, in alternativa a Zenga).
La Redazione