In mezzo c’è l’allenamento al quale sono ammessi solo gli abbonati che sulla carta sono circa 10 mila. In realtà nel settore Distinti del San Paolo non ci sono più di 300 persone: un piccolo grande flop. Quelli che però hanno deciso di assistere alla seduta diretta da un Ancelotti ben poco operativo in campo, si dividono in due fazioni: ci sono quelli che contestano e fischiano i giocatori e quelli che invece se la prendono con la società. Su un solo argomento sono tutti d’accordo: Lorenzo Insigne è il capro espiatorio. Ogni qual volta il capitano tocca il pallone, i fischi partono puntuali. Il capitano finge di nulla e prosegue l’allenamento senza degnare di un solo sguardo i tifosi (che tra i bersagli prediletti hanno anche Allan e Callejon). Non come Mertens, che invece applaude i tifosi e li ringrazia per qualche coro di incoraggiamento. Dopo la partitella – unico momento in cui si sente qualche applauso provenire dalla tribuna – gli attaccanti restano per qualche tiro in porta, e una volta terminata l’esercitazione tornano negli spogliatoi: senza nemmeno rivolgere un saluto ai tifosi. Come se per loro l’allenamento si fosse svolto regolarmente a Castel Volturno a porte chiuse. Nemmeno Ancelotti si avvicina al settore destinato ai 300 supporter e lascia il campo come se nulla fosse.
Fonte: Il Mattino