La società, il presidente – nel Napoli conta solo il presidente (con Chiavelli) – l’ha risolta con un comunicato apparentemente molto duro col quale ha annunciato le multe ai giocatori
La ricostruzione di quello che è accaduto martedì notte dopo il pari col Salisburgo, e nei giorni che l’hanno preceduto, l’abbiamo affidata ad Antonio Giordano: con precisione svizzera il nostro corrispondente ha illustrato tutti i passaggi di una vicenda nella quale nessuno dei
È vero che ribellandosi alla decisione del presidente la squadra ha denunciato apertamente un malessere. E lo è altrettanto che il Napoli a questo punto deve aiutare tecnico e direttore sportivo. In che modo? Disinnescando, ad esempio, le spinosissime questioni contrattuali che stanno destabilizzando lo spogliatoio. Ci sono giocatori che devono rinnovare (Mertens, Callejòn, Milik, Maksimovic, Zielinski), altri che attendono l’adeguamento (Allan) e altri ancora che pochi mesi fa erano stati sedotti da mega offerte mai pervenute (Koulibaly e Insigne).
È una sorta di contrappasso: De Laurentiis fu il primo a parlare del fatturato, il primo a realizzare – in sua difesa – una sorta di classifica europea del calciobusiness, non per dirsi felice
Ecco perché l’inatteso ma spiegabile dissidio deve diventare il momento di un importante cambiamento, l’occasione perché ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Magari con un sorriso in meno, una dichiarazione d’amore in meno, ma un’attenzione moltiplicata per mille al lavoro e al risultato. Forse non ci si aspettava che tutto questo toccasse a Ancelotti. Ma per fortuna che Carlo c’è. Fonte: CdS