Il giornalista Antonio Corbo ha analizzato il momento del Napoli di Carlo Ancelotti dopo la sconfitta all’Olimpico contro la Roma: “Che sia una squadra sotto shock è evidente. Che troppi abbiano perso tono atletico o solo agonistico è nei fatti. Alcuni dei migliori purtroppo: Callejòn, Mertens, Ruiz ieri stremato. Uno stress lacerante il discorso mai interrotto su contratti e mercato. Grave e palpabile il disordine difensivo, rilevato con onestà anche da Davide. Sul primo gol Zaniolo segue a rimorchio l’azione: quando arriva e tira, è solo. Dov’era il mediano? Il secondo rigore, poi. Mario Rui è a destra, nella zona di Di Lorenzo. Che ci faceva lì? La catena di sinistra non funziona più. C’erano una volta Ghoulam, Hamsik o Zielinski, Insigne. Ieri nessuno ha fermato Spinazzola in ripartenza a destra per il primo gol, offerto a Zaniolo con retropassaggio. Neanche stavolta si è visto Mario Rui. Scomposta la difesa se Koulibaly e Manolas rompono la linea. Questi errori di posizione rendono fragile la difesa, vulnerabile. La fase soffre anche per i quattro infortuni: Ghoulam che non si vede più, Allan, Malcuit e Hysaj fuori. Ne deriva l’immagine di una squadra approssimativa nelle coperture. Anarchica. Isterica. Così come non può essere un alibi la serie nera di gol sfiorati. I veri bomber sono spietati. Hanno la palla giusta e non perdonano. La beneficenza del Napoli è un limite tecnico, non un atto di carità. La delusione dei tifosi trova nel mite Ancelotti un facile bersaglio. Ha esperienza e credibilità per rimettere i pezzi del Napoli in ordine. Due domande deve porsele anche lui, però. È sicuro che la preparazione renda la squadra aggressiva e tonica, come altre? La seconda, più delicata. Gli convenne dire che il Napoli aveva chiuso un mercato da 10? Piuttosto che darli, l’aziendalista Ancelotti ha tutto il candore francescano di chi i voti dovrebbe prenderli“.