Sul campo non poteva stare Ancelotti, la relazione di Giacomelli, ma non era l’unico…

Un turno, per aver «entrando a giuoco fermo sul terreno di giuoco, contestato una decisione arbitrale». Al di là della forma estremamente rococò, una spiegazione (tratta direttamente dal referto arbitrale) che sintetizza lo stato d’animo di Giacomelli, ieri sera (ndr, mercoledì), al San Paolo, nel momento di stilare il suo referto. Sul terreno «di giuoco» c’erano un po’ tutti (anche qualcuno dell’Atalanta, che ovviamente non aveva alcun interesse a contestare), la flemma dell’arbitro di Trieste contro l’ira degli azzurri per quella che ritenevano un’ingiustizia. Paga, alla fine, Carlo Ancelotti, Re Carlo per signorilità e stile, paga perché se è entrato, lo ha fatto per spingere i suoi giocatori a rimettersi in moto, a digerire il torto prima possibile perché c’era ancora un pezzo di partita da giocare. E già che c’era, due parole a Giacomelli, perché anche i “Signori” perdono la pazienza.  

AncewlottiEspulsioneNapoli
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