Denis doppio ex: “Quanti gol avrei fatto con Insigne e Dries!”

German Denis è tornato in Italia e ha scelto la Reggina e la serie C. Le sfide non sono mai state un problema per l’attaccante argentino che prima di Reggio Calabria aveva conosciuto tre città italiane. In due di queste ha lasciato il cuore: Napoli e Bergamo. 
Che partita si aspetta?
«Ho vissuto le due città e ho un legame fortissimo con entrambe le tifoserie. In questo momento l’Atalanta è strepitosa, ma il Napoli è sempre il Napoli e ha giocatori con colpi unici. Per questo sono convinto che sarà una partita bellissima soprattutto per gli spettatori».
L’Atalanta sta volando in campionato: terzo posto e tanta voglia di stupire ancora. Che effetto le fa?
«Magari avessi avuto Gasperini con questo modulo. Là davanti arrivano tanti palloni ottimi per gli attaccanti. E poi l’Atalanta è una squadra che lotta e gioca bene. Ha un sistema di gioco molto offensivo».
E poi là davanti avrebbe avuto il suo amico Papu Gomez come spalla
«A parte che si dà tanto da fare per la squadra, poi fa tanti assist. Nell’uno contro uno salta l’uomo e ti mette davanti alla porta: sia Muriel che Zapata stanno facendo tanti gol per merito suo. El Papu è uno dei tre attaccanti con cui mi sarebbe piaciuto di più giocare oggi in serie A».
Gli altri due? 
«Mertens e Insigne».
Perché?
«Gli attaccanti del Napoli sono tecnicamente spettacolari e in qualunque momento ti possono dare la palla giusta per fare gol: un sogno per ogni prima punta».
Le sarebbe piaciuto essere anche allenato da Ancelotti?
«Ancelotti ha esperienza e qualità. Trasmette tanto ai suoi giocatori e non a caso è considerato uno tra i migliori allenatori al mondo. Mi ha fatto molto piacere quando ho saputo che sarebbe diventato lui l’allenatore del Napoli».
28 ottobre 2009, dieci anni fa: cosa le ricorda?
«Mi vengono i brividi per l’emozione. Napoli-Milan, noi eravamo sotto 0-2 contro uno dei Milan più forti di tutti i tempi. In campo c’erano Thiago Silva, Nesta, Inzaghi e il Napoli lottava ai vertici. Poi arrivo io e segno un gol forse non bellissimo ma emozionantissimo. La partita finisce 2-2 e io mi prendo tutto il boato dei quasi 80mila del San Paolo. Non lo dimenticherò mai per tutta la vita».
Napoli, la città, cosa le ha dato?
«A Napoli ho tanti ricordi belli. Ho tanti amici: dai vicini di casa ai genitori dei compagni di scuola dei miei figli».
E poi ci sono gli ex compagni: oggi al San Paoli ci sarà anche Hamsik, che cosa ha rappresentato per lei?
«Marek è una bandiera del Napoli, un vero idolo per tutti i tifosi e rimarrà a lungo nel cuore di tutti i napoletani perché ha fatto delle cose bellissime in azzurro. Come giocatore faceva la differenza e dal punto di vista umano è un grande».
Torniamo all’Atalanta: può davvero vincere lo scudetto?
«Sarebbe bellissimo, ma penso che Juve e Inter siano ancora un gradino in più. E poi l’Atalanta potrebbe pagare un po’ di fatica per l’impegno in Champions».
A proposito: in Europa il cammino della squadra di Gasperini è decisamente negativo.
«Sta pagando l’inesperienza perché in Champions ci sono squadre fortissime. Ma sono convinto che nelle prossime tre partite la musica cambierà».
E della stagione del Napoli che idea si è fatto?
«Sta vivendo un momento storto ma spero che si possa riprendere quanto prima. D’altra parte ha tecnica, giocatori e un allenatore tale che non mi preoccuperei più di tanto».
Che effetto le farebbe vedere Ibra, suo coetaneo, in azzurro?
«Mi piacerebbe tornasse in Italia e sono convinto che faccia ancora la differenza. Magari a Napoli farebbe bene e il Napoli farebbe bene a lui».
Veniamo a lei oggi e alla sua avventura alla Reggina.
«Quando mi ha scritto il direttore Taibi non ci ho pensato due volte, ho capito che il progetto era serio e ho detto subito di sì». Fonte: Il Mattino

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