In Champions lontano dal San Paolo il Napoli deve ritrovare certezze

SCARAMANZIA 

Carlo non è il tipo che consulta maghi e veggenti, improbabile che spargerà sale sul campo austriaco o chi si raccomanderà agli astri del ciel sperando che l’orrendo tabù crolli: però il bilancio non è proprio da top club lontani dal San Paolo amico: 5 sconfitte e 3 pareggi. In questa successione: Real Madrid-Napoli (3-1 nell’andata degli ottavi 2016-2017); Shakthar Donetsk (2-1 fase a gironi 2017-2018); Manchester City (2-1); Feyenoord (2-1); Stella Rossa (0-0 fase a gironi 2018-2019); Paris St Germain (2-2); Liverpool (1-0); Genk (0-0 fase a gironi 2019-2020). Certo, ci sono risultati negativi e risultati negativi: con il Real, per esempio, il Napoli di Sarri (al netto dello sfogo nel ventre del Bernabeu di De Laurentiis) uscì a testa altissima e sul KO con il Manchester City pesa anche il rigore sbagliato da Mertens; con la Stella Rossa c’è ancora il peso dei due pali e a Parigi il pari di Di Maria arrivò solo in pieno recupero. Insomma, ci sono storie e storia dietro questo cammino pieno di sgambetti in giro per l’Europa. La sconfitta a Rotterdam con il Feyenoord non ebbe alcun tipo di peso perché in caso di vittoria i giochi erano fatti a favore di Shakthar e Manchester City. La più bruciante, senza dubbio, quella con il Liverpool perché costò il pass per gli ottavi di finale. La ferita di Genk brucia ancora, e magari domani il risultato del Liverpool in Belgio chiarirà meglio se si è trattato di una frenata.

Fonte: Il Mattino

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