Milik segna un goal alla Ibra mettendo le cose in chiaro

PRIMA PUNTA

La prima gara da titolare dell’anno l’aveva giocata proprio alle spalle di Llorente. Era andata bene, ma la condizione fisica non al top non lasciava spazio a troppi entusiasmi. La giostra non girava, invece, a Genk: tre occasioni fallite davanti alla porta pesano se ti aspetti una vittoria e invece non vai oltre lo 0-0. E via a nuove critiche. Ma il Milik visto contro il Verona sembra aver apportato piccoli aggiustamenti al suo modo di interpretare il 4-4-2 ancelottiano, evidenti in entrambe le occasioni da gol. Sul cross di Fabián, nel primo tempo, si avventa con il fare tipico della prima punta, prima tenendo lontano il difensore, dopo con un taglio deciso sul primo palo che lascia dietro la marcatura di Günter. Poi alza di 140 centimetri il suo piede sinistro per anticipare i due difensori e beffare Silvestri, correggendo la parabola del piazzato di Insigne quel tanto che basta per fare la differenza. Un gol «alla Ibrahimovic» nel giorno in cui lo svedese chiama dagli States e tende la mano al suo ex allenatore Ancelotti.

I NUMERI

Quelli non mentono mai e Arek Milik lo sa bene. Lo scorso anno ha messo insieme 20 gol complessivi senza rigori – ha chiuso la sua stagione con una rete ogni 157 minuti, media migliore di tutti gli altri azzurri -. Quest’anno la casella reti segnate recita già due gol – la sesta doppietta al San Paolo da quando indossa la maglia azzurra su sette totali – in appena 170 minuti di Serie A. E nella classifica dei marcatori stagionali mancava solo il suo nome: il Napoli, che non trovava il gol da 225 minuti tra campionato e Champions, si riprende la scena e lo fa col sorriso di Arek.

Fonte: Il Mattino

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