Umberto Chiariello, giornalista, con il suo EditoNuovo, ha parlato a Radio Punto Nuovo del tema arbitrale e del caso Zielinski.
Ecco cosa evidenziato:
“Non possiamo trascurare il tema arbitrale, quando c’è di mezzo la Juventus viene tutto amplificato. Tra i tanti commenti letti ce n’è uno illuminante: Nicchi ha citato quest’articolo come il più preciso. Di Caro dice una cosa paradossale, ma vero. La premessa è che il fallo volontario di mano è una rarità assoluta, la regola prima era diversa. Oggi si parla di colpevolezza, più che volontarietà. ‘Quello che un tempo era semplice da capire, ma anche facile da sbagliare, ora è più difficile da sbagliare, ma anche difficilissimo da capire’. Si capisce e si sbaglia meno, perché il fallo di mano oggi è da prendere con le pinze. Se la palla tocca un braccio largo, è rigore. Se sbatte da un’altra parte del corpo, prima di prendere il braccio, è rigore. Bisogna però misurare la lungezza del braccio. Caso Zielinski: la palla sbatte sul suo corpo, senza essere una giocata di Zielinski, colpa di Castrovilli, quindi è rigore. Nel caso di De Ligt, c’è il tentativo di giocata, entra male, tocca col tacco e gli sbatte sul braccio, larghissimo ed è rigore. La differenza è nel tentativo di giocata. Difficile da capire, ma è giusto così. Dura lex sed lex”.