La sosta di campionato, per gli impegni delle nazionali, ha restituito al Napoli calciatori motivati dalle ottime esperienze con le rispettive rappresentazioni. Sul fronte italiano, spicca la prestazione di Giovanni Di Lorenzo, che si è fatto apprezzare anche in ambito internazionale, mentre per Insigne e Meret, la convocazione di Roberto Mancini è stata una iniezione di fiducia arrivata in un momento non del tutto brillante. Fuori dai confini nazionali, spicca la prestazione di Milik, attanagliato da un fastidioso blocco sotto porta, che ne ha condizionato pesantemente questo avvio di stagione. Il gol segnato con la maglia della nazionale polacca, oltre ad essere stato di pregevole fattura, è servito (…almeno si spera…) ad esorcizzare il mal di gol. All’appello, infatti, mancano le reti dell’ariete polacco, indispensabili per la corsa del Napoli verso i traguardi che tecnico e squadra si sono prefissati. La convinzione è che, superata la fase di stallo, Milik riprenderà a segnare anche per il pubblico di Napoli. Anche per Lozano l’esperienza nazionale è stata positiva, piccolo infortunio a parte, mentre per l’altro polacco, Zielinski, l’appuntamento con la svolta è solo rimandato. Da sabato riprenderà la stagione della squadra azzurra ed il terzino franco-algerino Ghoulam, recentemente, ha parlato di grande unità di intenti del gruppo di Carlo Ancelotti che, a suo dire, ha voglia di vincere, mentre si trova a lottare contro tutti. In effetti, il calciatore partenopeo ha centrato il punto: contro il Napoli è in atto un autentico gioco al massacro. In piena stagione, infatti, media, stampa e web parlano della squadra azzurra esclusivamente per riportare notizie su presunti litigi e crisi tra Insigne ed Ancelotti, tra Ancelotti e De Laurentiis ed all’interno dello spogliatoio. Non meno deleterie sono le voci sui mancati prolungamenti contrattuali di Mertens e Callejón. Notizie, tra l’altro, del tutto prive di fondamento. A metà ottobre, parlare di fallimento di tutti gli obiettivi stagionali è nient’altro che un gioco al massacro. Criticare è giusto e sacrosanto, a condizione che le critiche siano propositive. Recitare il de profundis, fine a se stesso, serve solo a chi non tiene a cuore le sorti della nostra squadra del cuore. Chi ama i colori del Napoli ha il dovere di fare quadrato attorno alla squadra di Ancelotti e di dimostrare quanto sia smisurato l’amore per questa maglia!
a cura di Riccardo Muni