Giovanni Scotto: “Ma chi è oggi il leader del Napoli?”

La fascia di capitano la indossa Insigne, ma un vero e proprio leader manca. Koulibaly e Mertens, probabilmente, si dividono questo compito. Ma il leader, solitamente, è uno solo. E a Napoli i tifosi erano abituati a raffigurare in Marek Hamsik il capitano e il leader. Alla faccia di chi lo dipingeva come calciatore timido, con poca personalità. O che veniva meno nelle partite decisive. Anche se silenzioso, forse troppo pacato, Hamsik aveva il suo carisma, e soprattutto dava sicurezza al reparto. Non può essere un caso che il miglior Napoli di Ancelotti si sia perso a partire da febbraio, quando lo slovacco è andato via per sbarcare in Cina. E nell’autunno di un anno fa c’è stata la miglior espressione del Napoli targato Carletto”. Quel mese di ottobre che partì con Napoli-Liverpool 1-0 e si concluse con Genoa-Napoli 1-2, prima della sosta di novembre. In mezzo i due pareggi col Paris Saint Germain. Una squadra che diede l’impressione di poter crescere parecchio nei mesi a venire. Invece, da dicembre in poi una lenta ma progressiva involuzione, fino allo “spegnimento” avuto a partire da gennaio.

Fonte: IL ROMA

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