LOZANO E MILIK
L’attimo fuggente di Milik è pieno di rose non colte nel momento giusto, al punto che gli è rimasto addosso il marchio. Poverino ma la storia dell’infortunio e del doppio intervento al crociato non può essere più una giustificazione. De Laurentiis lo ha blindato questa estate: nel senso che se la trattativa Icardi non è mai decollata sul serio, è proprio perché l’arrivo dell’argentino sarebbe stato il viatico della partenza di Milik. Poiché tutti sono convinti che il colosso polacco si sbloccherà, ecco perché è stata presa la decisione di tenerlo. Ha fino ad adesso messo assieme appena 161′ di gioco, titolare con il Lecce e con il Genk e null’altro. L’ultimo gol lo ha segnato al Chievo il 14 aprile: sono praticamente sei mesi di digiuno. Anche quest’anno la sua estate è stata condizionata da un problema muscolare all’adduttore: ha una soglia del dolore molto bassa, quindi per ogni problemino fisico alza la mano e si ferma. Poi c’è Lozano. E qui bisogna essere cauti: viene da un campionato come quello olandese molto diverso e non ha svolto la preparazione con gli azzurri. Chiaro che integrarsi, all’Italia e al Napoli, non è semplice: e non c’è certo bisogno di fare l’elenco dei campioni che approdati da noi nei primi mesi hanno balbettato. Ma, dopo il gol alla Juve all’esordio, si è eclissato. Sette presenze, cinque da titolare, 412′ minuti in campo.
Fonte: Il Mattino