Il Napoli non va oltre lo 0-0 contro il Torino, in una partita dove ha confermato il buon momento della difesa, meno l’attacco, dove non segna quasi più. Nella prima frazione Fabian Ruiz è tra i più pericolosi, trova Sirigu attento, poi per un soffio non ci arriva. Per i padroni di casa invece è Ansaldi a sfiorare il vantaggio, super intervento di Meret nel recupero. Nella ripresa partita equilibrata, ma è Llorente ad avere l’occasione per regalare i tre punti, ma spreca da ottima posizione. Un punto che sembra un brodino caldo, il primo in campionato, la sosta potrebbe essere d’aiuto. Secondo il Corriere dello Sport, negativi Zielinski, Insigne, Mertens e Lozano.
Meret 6,5 – Il Toro dalle sua parti non arriva mai ma quando Ansaldi ci prova e la palla schizza, lui ci mette i guantoni ed è una paratona persino decisiva.
Di Lorenzo 6 – Si ritrova con la corsia intasata e il campo diventa troppo stretto. Lo allarga lui nella ripresa, quando va.
Manolas 6 – È quasi prossimo al non giudicabile e non certo per colpa sua: ma l’azione offensiva del Toro pare inesistente e rimangono palloni sporchi da controllare (uno dei quali, da angolo, gli crea pathos).
Luperto 6 – Belotti lo costringe ad un giallo che poi diventa un peso da sopportare per non incorrere in errori che rovinino la serata. E sa come carvarsela.
Hysaj 6 – Dopo cinque mesi (era il 5 maggio) riparte, ma da sinistra, e dopo mezz’ora dignitosa deve arrendersi per un infortunio brutto, che fa paura.
Ghoulam (34’ pt) 5 – Non spinge e non copre più ed è triste vederlo così, dopo tre interventi, ricordando ciò ch’è stato.
Fabian Ruiz 6 – Il destro (ma va, il destro!) che fa venire la tremarella a Sirigu è notevolissimo: il più vivo in mezzo al campo, almeno capace di prendersi responsabilità che gli altri lasciano lì.
Allan 6,5 – Gli mancano i piedi per ispirare ma ha l’energia per opporsi e fungere da barriera dinnanzi alla difesa. Qualcosa perde nel ruolo, che gli appartiene (assai) relativamente, ma quando chiude Aina nell’uomo contro uomo è decisivo ed è un guerriero anche nel finale.
Zielinski 5 – L’ombra di se stesso in una zona che pure in genere gli piace un sacco: ma è lezioso e non concede né strappi, né lampi.
Lozano 5 – Finisce per restare frustrato dalla propria inconsistenza: non salta un uomo, non trova l’allungo letale, non è ancora lui ed ha bisogno di scoprire da solo cosa gli stia succedendo.
Callejon (16’ st) 5,5 – Entra per il ampliare il tridente, dargli respiro, poi il Napoli diventa altro e lui non concede letture.
Mertens 5 – Perlomeno impreziosisce una serata indimenticabile (tanto è brutta) con un pallonetto che costringe a trattenere il fiato. Ma è l’unica cosa che resta.
Insigne 5 – Il mistero della domenica: dove è finito non solo il talento ma anche quella voracità che può aiutare? E’ un fantasma che si aggira e che talvolta è persino egoista.
Llorente (22’ st) 6 – Il più sazio (per quel che ha vinto) è anche il più affamato. Entra subito nella partita, per quel che può: almeno lo senti e puoi cercarlo perché sai che c’è.
Ancelotti (all.) 5 – Il 4-3-3 per scuotere una squadra divenuta improvvisamente piatta, che non riesce mai ad alzare il ritmo. Poi rimescola, ancora 4-4-2, e niente: avrà percezione che c’è qualcosa che non va.
La Redazione