Il pericolo, in casi come questi, è la retorica di parole sempre uguali: sogno, emozione, umiltà, lavoro. In queste ore sono le uniche declinabili in casa Di Lorenzo, in un’ascesa che ha il gusto della rapida scalata. Nell’agosto del 2017, a 24 anni, ad Empoli per la prima volta in Serie B. A 25 in massima serie, con la retrocessione con l’azzurro dell’Empoli che si tramuta nella Champions, a 26 anni con l’azzurro del Napoli. Ed ora, l’ultimo step, con lo stesso colore: quello che porta in Nazionale. «Un sogno che si avvera», con una foto da bambino, ovviamente in maglietta, pantaloncini e pallone ed accanto la schermata delle convocazioni del ct Mancini. Così ha festeggiato Di Lorenzo su Instagram. «Nazionale? Siamo felici per Giovanni, se lo merita. Non ci aspettavamo questa esplosione. A Napoli è felice. Si trovava bene anche a Empoli. Si è sempre sacrificato. Giovanni ha dovuto affrontare le mille peripezie dei club di appartenenza», ha ricordato mamma Sonia, al portale gonfialarete.com, facendo tornare la mente ad un passato tra Reggio Calabria, Cuneo e Matera. Anche il parroco del borgo di Ghivizzano, che lo ha visto crescere, ha deciso di suonare le campane a festa dopo la convocazione con la maglia dell’Italia: anzi, don Giuseppe Andreozzi non può far a meno di dichiararsi tifoso del Napoli dopo l’exploit di quel ragazzo nato in questa frazione di Coreglia Antelminelli, comune della provincia lucchese. Fonte: Il Mattino