Verdi non voleva più essere un comprimario, per questo ha scelto Torino

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Ha accettato Torino perché il ruolo di comprimario non gli va giù. Ha ragione: aveva detto di no a Sarri perché temeva di essere una riserva o poco altro. Ma anche con Ancelotti non è stato altro che un rincalzo: 10 volte titolare e solo in una occasione ha giocato tutti i 90 minuti senza essere sostituto, in Europa League con il Lugano. Per Carletto, insomma, uno di più. Eppure pareva dovesse restare, anzi sembrava che fosse davvero difficile trovare un acquirente al prezzo fissato da De Laurentiis. Invece, alla fine, ecco spuntare il Torino che lo ha davvero inseguito in tutti i modi prima di riuscire a portare in porto la trattativa. Non è un caso, forse, che la sua migliore prestazione nella scorsa stagione è stata proprio a Torino. Forse è stata in quell’occasione che ha stregato Mazzarri. Che in queste prime occasioni lo schiera tra le linee, al contrario di Ancelotti che lo spostava a o destra o a sinistra, come ala e basta. Nulla da fare: a Napoli non si è ambientato. Un peccato. Ma per ritrovare il sorriso – ha scritto Laura la sua fidanzata nel giorno dell’addio – bisognava andare via. «Ancelotti pensava che potessi essere un valore aggiunto per il Napoli ma io volevo giocare di più», ha spiegato Verdi quando ha abbracciato il mondo del Toro. Bisogna capire fino a che punto il dente è avvelenato

Fonte: Il Mattino 

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