Il Napoli non va oltre lo 0-0 sul campo del Genk, l’unica buona notizia è il primo posto in classifica, ma sul piano del gioco un passo indietro rispetto al Brescia. Eppure nel primo tempo è mancata la fortuna e la precisione, tre legni colpiti tra Callejon e Milik, il polacco davvero in serata no, anche Koulibaly cerca la porta, salvano i padroni di casa. C’è lavoro anche per Meret che si oppone per ben due volte su Berg. Nella ripresa Callejon spreca da ottima posizione, mentre nel finale Hagi manda alle stelle da ottima posizione. Le pagelle del CdS promuovono Manolas e Koulibaly, male Allan ed Elmas.
Meret 7 – Ci mette la manona, quella sinistra, per due volte, ed è provvidenziale, perché il Genk viene avanti a folate, nel suo entusiasmo e quello rischia di diventare un momento-chiave della partita. Una garanzia per la porta azzurra per un decennio almeno.
Di Lorenzo 6,5 – Si allaccia con Bongonda quando deve, altrimenti lo aspetta, avendo campo per leggerne le intenzioni. Va a sinistra nella ripresa e si accorge che Ito è altra cosa, merita un atteggiamento ben diverso.
Manolas 7 – Riesce a staccare, quando serve, sugli attacchi frontali, poi nel caos delle palle inattive rimane fermo nei blocchi. Ma diventa comunque un pilastro alla distanza, quando là davanti faticano a frenare qualche mareggiata di troppo.
Koulibaly 6,5 – Gli vogliono bene ma sino a un certo punto: quando attacca, nell’uno contro uno, i tifosi locali lo fischiano. Ed è rispetto, una forma di affetto. Per poco non fa gol, e sarebbe stato un fuori programma.
Mario Rui 6,5 – Il più intraprendente deve arrendersi prestissimo, dopo aver macinato chilometri e rappresentato sempre l’uomo in più.
Malcuit (34’ st) 6 – Comincia lasciandosi travolgere da Ito, che si prende troppe confidenze fino a quel momento negategli. Si scioglie però nel secondo tempo, perché a destra ci sa stare con grande sicurezza.
Callejon 6 – Va vicino all’1-0, poi trova sempre il modo per arrivare a Milik: rimane sempre, per un po’, oltre la media, anche nella interpretazione della partita, fino a quando ne ha. Mica può essere indistruttibile. Ma il gol che sbaglia se lo ricorderà purtroppo a lungo.
Allan 5 – Due leggerezze che rischiano di diventare sanguinose (43’ pt e 33’ st) e una serata a soffrire, senza la personalità che in genere gli appartiene e preferendo sistemarsi a protezione.
Elmas 5,5 – Mica deve toccare a un “bambino” mostrare l’autorevolezza che il Napoli lascia sul pullman! E’ nel gorgo del centrocampo, dal quale viene inghiottito.
Mertens (13’ st) 5,5 – Ondeggia tra il centro e la corsia di sinistra, sempre senza un appoggio giusto e neppure le verve che in genere lo caratterizza lì davanti.
Fabian Ruiz 6 – Va ad attaccare la corsia, senza mai avere la possibilità di entrare nel campo. E comunque rimane il più vivo, prima di tornare davanti alla difesa, dove ormai gioca in scioltezza.
Lozano 5 – E’ alla disperata ricerca di se stesso, della giocate e della condizione che ancora sembra un punto interrogativo. Va a sinistra con Mertens e poi sempre da seconda punta e pare senta più “sua” la partita.
Milik 4,5 – Colpisce due traverse che significherebbero sfortune: ma quelle sono palle sue, che andrebbero sfruttate certamente meglio. La sfortuna non esiste, non sempre.
Llorente (27’ st) 5,5 – Palloni giocabili non ne arrivano dalle sue parti e rimane schiacciato nella tenaglia del Genk che alla lunga si è sistemato.
Ancelotti (all.) 5,5 – Soltanto tracce di calcio, però assai sporadico, che rientrano soprattutto nelle corde degli interpreti e non appartengono alle idee che avrebbe lui. Una squadra che sembra prigioniera in testa.
La Redazione