Mehdi Bayat (Fed. Belgio): “Il Napoli? Può emulare il percorso di Ajax e Tottenham”

Bayat: "Il Genk contro il Napoli vorrà riscattare la pesante sconfitta contro il Salisburgo"

C’è un uomo che può guardare il calcio mondiale dall’alto verso il basso . Quest’uomo è Mehdi Bayat ed è al vertice della Federazione Belga, ovvero la Nazione che guida, stando al ranking FIFA, tutte le altre, compresa la Francia campione del Mondo. Questa sera sarà in tribuna per il match tra Genk e Napoli.

Che tipo di reazione si aspetta dal Genk dopo il duro ko contro il Salisburgo?  «Spero e credo che il Genk possa fare una gara migliore di quella vista a Salisburgo. Ovviamente, per tutto il Belgio è importante il risalto delle competizioni internazionali, ottenere buoni risultati anche con le squadre di club, oltre che con le nostre nazionali. Questa, poi, è una gara particolare: il Napoli è una grande squadra e sul Genk c’è anche la pressione dei tantissimi italiani che ci sono in Belgio ed anche nella stessa città sono tantissimi che vorranno seguire con grande passione questa partita».

Koulibaly torna in Belgio, in un club dove è cresciuto tanto: oggi, è anche un simbolo della lotta al razzismo. In Italia ci sono ancora molti episodi di razzismo, in Belgio come è la situazione e come combattete eventuali fenomeni razzisti? «Attualmente non abbiamo grandi problemi: ma, è una situazione che si è creata da poco tempo, molto recente. Siamo stati bravi a comunicare molto, sia con i tifosi sia con i club: quello del razzismo, però, resta un problema mondiale. Ben vengano i simboli come Koulibaly, le lotte che si portano avanti: noi crediamo che il dialogo sia l’unica arma per sconfiggere il razzismo». 

Si aspettava una crescita tale di Koulibaly tale da considerarlo uno dei centrali più forti al mondo. «Sì. Ho sempre creduto molto nelle sue doti. La capacità che stiamo dimostrando di avere in Belgio è quella di consentire a tanti calciatori di migliorare qui e di avere successo all’estero. Koulibaly è arrivato al Genk già come un centrale importante, poi ha fatto il salto di qualità. Ed ora si può considerare senza dubbio uno dei più forti al mondo nel suo ruolo e può ambire ad approdare in qualsiasi top club per il livello che ha raggiunto».

Torna anche Mertens, un altro simbolo: questa volta, però, della Nazionale del Belgio. Che segreto c’è dietro la crescita di tutti questi talenti belgi negli ultimi anni?
«Mertens è un altro giocatore fantastico: uno degli emblemi di quella che qui definiamo la nostra generazione d’oro. Dietro, però, la sua esplosione, così come quella di tanti altri campioni, non c’è nessun segreto. Abbiamo tanti ottimi maestri di calcio e, per un piccolo paese come il nostro, anche un elevatissimo numero di giovani che praticano il calcio sotto queste guide di base. Da qui è nata la nostra generazione d’oro, da qui è nato anche Dries Mertens»

Il Belgio è primo nel ranking FIFA: un risultato incredibile. Come si è arrivati a questo risultato e cosa consiglia all’Italia? «No, non voglio dare nessun consiglio ad una grande Federazione come quella italiana, sanno benissimo cosa fare. Ovvio, che noi siamo stati baciati dal talento, tanti giovani straordinari calciatori sono cresciuti assieme e sono stati plasmati dal lavoro fantastico del ct Roberto Martinez. Determinante è anche avere i nostri migliori calciatori in top team, come Mertens al Napoli, anche per allenarli alla pressione e giocare ai massimi livelli». 

Torniamo alla Champions: il Napoli può essere la sorpresa di questa edizione della Champions?
«Perché no. Il Napoli può ripercorrere il percorso fatto la scorsa stagione dall’Ajax o dal Tottenham. Il calcio sta diventando sempre più complicato, i dettagli spesso fanno la differenza: ed è per questo che vediamo squadre che lavorano tanto e bene poter superare formazioni sulla carta più forti. Questo è anche il lato magico del calcio».

A cura di Marco Giordano Fonte: Il Mattino

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