Il Genk di Mazzù cerca ancora una vera identità tattica

La squadra di Mazzù proverà a far valere il fattore campo contro gli Ancelotti Boys

Il Genk di Mazzù ancora non ha trovato una vera identità tattica e infatti è passato dal 4-3-3 al 4-4-2, e oggi potrebbe cambiare ancora passando al 4-2-3-1. «Per me non è impossibile battere il Napoli: dobbiamo fare la partita perfetta», spiega il difensore finlandese Uronen. Di sicuro il Genk ruota attorno al figlio di Gica Hagi che si è sbloccato con una doppietta nell’ultima di campionato pareggiata 3-3 contro il Sint-Truiden. Poi occhio al bomber Samatta che ha segnato 32 gol nell’ultima stagione diventando l’uomo decisivo per il titolo e ora è già a quota 6. Lui uno degli idoli della Luminus Arena che ha impiegato meno di un’ora dopo il sorteggio del girone per fare il sold-out per le gare di Champions. Un po’ di Italia c’è anche qui. Perché l’inno del Genk è quella “Marina” di Rocco Granata, che come Felice Mazzù è figlio di emigrati il Belgio, priori per lavorare in miniera.

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