Appena pochi giorni dopo la fine dei giochi, la Procura ha messo la freccia, decidendo di uscire – anche se in parte – allo scoperto. Blitz, acquisizioni di atti, raccolta di informazioni, i pm indagano sulle Universiadi, puntando la propria attenzione sulla gestione della torta più importante, sotto il profilo commerciale: l’ospitalità offerta agli atleti provenienti da tutto il mondo sulle navi di due importanti compagnie di navigazione, al centro di un villaggio galleggiante creato ad hoc per l’evento; e sulla questione dei trasporti, a proposito di transfert, charter, servizi navetta e traduzione, che hanno consentito agli staff di atleti di raggiungere stadi e palazzetti in mezza regione, muovendosi sempre e comunque da lì, dalle acque del porto di Napoli. Una svolta investigativa resa necessaria da quanto trapelato da alcune indagini condotte dal pool mani pulite, specializzato a ad esplorare reati legati alla pubblica amministrazione, che ha spinto gli inquirenti ad analizzare alcuni contratti tra la Aru (agenzia regionale delle universiadi) e due compagnie di navigazione: sotto i riflettori finiscono così i rapporti tra la cabina di regia regionale da un lato, Costa crociere e Msc dall’altro, vale a dire due colossi che hanno fornito i servizi utili ad ospitare gli atleti e i loro staff.
Scenario da ricostruire con cautela, che abbraccia il lungo periodo di gestazione dell’evento che è andato di scena la scorsa estate. Si parte dalla fase organizzativa, per analizzare le procedure amministrative di volta in volta adottate. Su alcuni punti, probabilmente i più importanti, non si è proceduto a organizzare gare di appalto, con tanto di trasparenza e di pubblicità, di fronte all’impossibilità di portare a termine la mission nei tempi richiesti. Per mesi si è infatti discusso sull’opportunità di allestire un villaggio sportivo nelle cosiddette casette, all’interno della Mostra d’Oltremare, poi – quasi in extremis – la decisione di creare un villaggio galleggiante.
Verifiche sulla decisione di chiudere contratti a trattativa diretta con i due colossi della navigazione, alla luce di una serie di spunti investigativi emersi in questi mesi. Non ci sono state denunce o esposti anonimi a far scattare l’apertura di un fascicolo, non ci sono stati veleni messi in giro ad arte da parte di chi si è sentito escluso. Quanto basta a condurre verifiche mirate sui contratti, sui procedimenti amministrativi che hanno consentito di mettere in campo le navi da crociera.
LE ACCUSE
Due filoni di indagine, dunque, quello delle navi e dei trasporti, su cui sono in corso verifiche da parte dei militari dei carabinieri e della guardia di finanza. Chiaro il ragionamento della Procura: più che sulla correttezza degli affidi dei servizi da mettere in campo, si indaga sulla scelta che sta a monte. Una scelta politica e amministrativa al tempo stesso risultata sin dalle primissime fasi molto sofferta e controversa. Ma proviamo a seguire il ragionamento dei vertici della Procura di Napoli: nel momento in cui si decide – e lo si fa in extremis – di non allestire le casette all’interno della Mostra d’Oltremare, è chiaro che risultano favorite due compagnie di navigazione in particolare. È chiaro che nel momento in cui la scelta finale dell’agenzia regionale per le universiadi esclude hotel e altre strutture, si finisce per dare la torta principale a due soli competitor. Ma cosa ha indotto gli inquirenti ad aprire questo solco investigativo? E su cosa battono i pm?
Inchiesta condotta dai pm Francesco Raffaele e Henry John Woodcock, sotto il coordinamento del procuratore Gianni Melillo (rimasto a capo del pool che conduce le indagini che riguardano i reati contro la pubblica amministrazione), sono diverse le ipotesi sul tavolo degli inquirenti: si va dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta, in uno scenario che va comunque preso con le molle. Fatto sta che in questi due mesi, sono stati ascoltati diversi testimoni, sono state acquisite informazioni ed escusso esponenti dell’agenzia regionale che ha gestito l’evento. Preoccupazione da parte di tutti gli operatori che, nelle ultime settimane, hanno visto sfilare negli uffici regionali carabinieri e finanzieri.
Altro capitolo riguarda la storia dei trasporti, dei transfert da un punto all’altro della regione, che vede potenzialmente coinvolti altri partner economici. Una vicenda che ora merita una premessa. Acquisizione di dati, sit e ordini di esibizione di atti non rappresentano una condanna definitiva ma strumenti per verificare ipotesi di accusa. Facile immaginare che le due compagnie di navigazione – nel rivendicare la piena correttezza del loro operato – mostrino piena disponibilità verso gli inquirenti. Fonte: Il Mattino