Dirk Schoofs (Scouting Genk): «Da De Bruyne a Koulibaly, a Genk lanciamo top calciatori»

La lista è lunga, anzi lunghissima, e appena qualche mese fa, l’Atalanta è andata a pescare da quelle parti Malinovsky, già indicato come uno dei possibili crack del Ma la lista dei talenti partiti da Genk è composta da gente del calibro di Courtois, De Bruyne, Castagne, Milinkovic-Savic e lo stesso Koulibaly. Tanti ragazzi partiti dal nulla ma poi esplosi uno dopo l’altro. 


LA FILOSOFIA

Da tre anni a questa parte il capo dello scouting è Dirk Schoofs, uno che fa fatica a ricordare quante partite vede nell’arco di una settimana. «Abbiamo 4 addetti allo scouting a tempo pieno, poi ci sono io e anche il direttore sportivo. Vediamo partite ogni giorno, non solo il weekend e poi siamo sempre su Wyscout».

Fare la lista dei campionati seguiti diventa quasi un’impresa. «Ovviamente Champions ed Europa League, ma il nostro mondo è quelli dei così detti campionati minori», tutto merito della filosofia Genk. «Non possiamo prendere giocatori da Liga, Bundes, Premier e Ligue 1 o serie A, sarebbero fuori budget per una società come la nostra e così ci dobbiamo focalizzare su campionati minori o seconde divisioni dei campionati più importanti. Il nostro è diventato negli anni un vero e proprio modello».

Poche regole, ma molto chiare. «Ci piace avere tanti giocatori giovani. E la cosa principale che guardiamo in un ragazzo è la sua propensione al gioco tecnico».

In poche parole: tutta gente che sia brava a toccare la palla, a prescindere dalla posizione. «Puntiamo a giocatori tra i 18 e 23 anni. Lì teniamo con noi almeno un paio di stagioni e poi li cediamo. Perché è grazie alla cessione dei nostri pezzi pregiati che riusciamo a mantenerci su livelli alti. Ovviamente guardiamo molto in casa nostra, ovvero in Belgio, ma ora ci piace esplorare molto il calcio scandivano».


COMPRARE PER VENDERE

E infatti uno di quelli che aveva messo nel mirino qualche anno fa, gli ha fatto male nella prima gara di Champions. «Abbiamo provato a prendere Haland. Abbiamo parlato con suo padre e io personalmente sono stato in Norvegia. Ma aveva offerte più ricche della nostra e alla fine è andato al Salisburgo»,

ecco: Haland rappresenta al meglio la filosofia Genk. «Non compriamo giocatori oltre i 23 anni se non sono strettamente necessari per motivi di esperienza in campo. Il nostro obiettivo è comprare a poco per rivendere a molto. Noi guardiamo molto alla qualità dei giocatori. E se decidiamo di investire è solo quando siamo convinti al 100% del giocatore. Noi guardiamo molto le qualità tecniche dei ragazzi e cerchiamo in loro qualcosa di speciale. Anche quando cerchiamo un difensore centrale vediamo la sua velocità e la sua tecnica».


L’ACCADEMIA

Ma quello dello scouting non è l’unico fiore all’occhiello del club che lo scorso anno ha vinto il campionato in Belgio.

Un altro punto di forza è quello del settore giovanile, quello che da anni sforna talenti anche per la nazionale. «Abbiamo un’ottima accademia giovanile e da molti anni siamo un punto di riferimento in tutto il paese: De Bruyne, Ferreira Carrasco, Praet e Courtois sono partiti dal qui. Investiamo molto sull’accademia e oramai ci siamo fatti un ottimo nome in tutta Europa, quindi molti giovani vengono con piacere a giocare da noi. I nostri bacini preferiti sono il nord Europa ma anche in Colombia. Se giochi due anni in Genk sei pronto a giocare in un grande club». Un marchio di garanzia, che ora sogna in grande anche al di fuori dei confini nazionali e in Champions League.

A cura di Bruno Majorano. Fonte: Il Mattino

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