Intervista al pentito: “La Camorra serve a creare la centrale dei pezzotti”

Queste le dichiarazioni sul mondo illegale del pezzotto

 «Il mondo della Iptv pirata sta diventando molto pericoloso e la camorra serve per creare la centrale dei pezzotti». Dopo le varie inchieste del Mattino sul mondo delle tv illegali, anche «Le Iene», la trasmissione Mediaset in onda il prossimo martedì su Italia Uno, proporrà un’interessante intervista a un pentito napoletano che commerciava il pezzotto rilasciata anonimamente alla iena Alessandro di Sarno.

LA CONFESSIONE

«Ho lavorato con il pezzotto tre anni e sono stato arrestato un anno fa dice l’uomo davanti alla telecamera – la Guardia di Finanza, insieme a un tecnico di Sky, è venuta a casa mia alle 6 di mattina, mi hanno sequestrato i telefonini e i computer. Hanno capito che ero un admin molto grande perché stavano monitorando i miei movimenti su Postepay. Mi hanno scoperto perché un reseller ha chiesto un pagamento a un mio amico che mi aiuta anche a gestire l’Iptv. E da quella ricarica ci hanno messo sotto controllo. Sono accusato di associazione a delinquere e violazione del copyright. Rischio tre anni di carcere». Un commercio non senza rischi, quindi. L’uomo aveva iniziato a commerciare il pezzotto dopo essere stato licenziato come idraulico quando aveva solo 21 anni, per entrare nel giro è bastato un po’ di passaparola. «A casa dice il giovane alle Iene – avevo già il pezzotto, così chiesi a chi me l’aveva installato di entrare nel giro. Mi disse: più amici mi porti e più ti faccio guadagnare. Chiunque potrebbe imparare a installare un abbonamento pezzotto nella smart tv o nel decoder. Con l’abbonamento che vendevo potevi vedere Sky, Mediaset Premium, Netflix, i film che erano al cinema, Tim Vision, Infinity, tutto. Procacciavo i clienti sui forum, ci scambiavamo i contatti, così su Skype ci scambiavamo le Postepay. Chiedevo 30 euro ogni 3 mesi, 60 euro per il semestrale, 120 euro per l’annuale. In più dovevo dare l’assistenza al cliente, mi contattavano a ogni ora».

Fonte: Il Mattino

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