Giuseppe Tomasini, ex calciatore del Cagliari, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo, alla trasmissione di Umberto Chiariello, Punto Nuovo Sport Show- “All’ora il potere economico dominava su tutto, le milanesi e la Juventus dominavano. Dopo Napoli e Verona siamo arrivati noi, per vincere lo scudetto bisogna che si incrocino mille cose. 6 nazionali più io 7, tutta la Sardegna era dalla nostra parte, abbiamo spaccato i poteri economici del Nord. Anche l’anno prima, contro la Fiorentina, abbiamo perso a Firenze l’unica partita che ci doveva portare allo scudetto, Solo perché Franchi sarebbe diventato presidente UEFA. Sudditanza psicologica? Credo di sì, ma adesso è meno grave di prima. Prima le milanesi e la Juventus dominavano su tutti, con il VAR è tutto cambiato. Aneddoto su Riva? Non è proprio così: Lo Bello era un grandissimo arbitro, ineguagliabile, ma voleva essere protagonista, prima dei giocatori. L’unica cosa che noi sapevamo, era che non potevamo perdere. Con il rigore parato e fatto ripetere, sarebbe successo qualcosa. Tant’è vero che il rigore di Riva, non era rigore. Era un altro calcio. La differenza di classe di all’ora, si correva meno, adesso per superare un uomo si fanno tre passaggi. Prima i vari Sala, Mora, saltavano gli uomini senza problemi. Oggi ne esistono pochi. Gigi Riva? Rispetto a tutti gli attaccanti, su 5 tiri, 4 nello specchio della porta e 2 erano gol. Ci allenavamo tutti insieme, ma prima era tutto un altro gioco. Adesso giocano ai 10 metri, prima ai 110. Albertosi? Io giocavo dietro, ero un libero. Il mio infortunio portò Cera dietro, Albertosi dava consigli a me ed io a Piero Cera. Pronostico? Per l”amore per il Cagliari, possono pareggiare. Ma se devo scommettere dei soldi, non direi pari”.