Il calcio è uno sport davvero intrigante e che coinvolge i giovani ma che ha avuto in passato, tra gli altri campioni dentro e fuori dal campo come Roberto Baggio. Giocatori che hanno fatto la storia di questa disciplina e che hanno dato tanto allo sport nazionale. Di questo, ma anche del momento del Napoli e del calcio italiano, ilnapolionline.com lo ha chiesto in un’interessante intervista all’ex procuratore e uno degli organizzatori del “Golden Foot” che si svolgerà l’11 e il 12 Novembre a Montecarlo Antonio Caliendo.
Lei tra i tanti giocatori che ha avuto quando era procuratore c’era anche uno dei grandi campioni del nostro calcio come Roberto Baggio. Come si preparava ai grandi eventi a livello fisico e psicologico? “Per Roberto Baggio le partite erano tutte importanti, sia che giocava contro Juventus, Inter o Milan, ma anche contro il Cagliari o un Lecce. Era un campione dentro e fuori dal terreno di gioco e la sua concentrazione era spesso ai massimi livelli. Per me è stato un onore conoscerlo ha davvero fatto una carriera stratosferica ed è stato tra i migliori della nostra disciplina”.
Tra le tante squadre dove Baggio ha giocato c’è stato anche il Brescia e la maglia numero 10 attualmente è indossata dal classe 2000 Tonali. Cosa pensa di questo ragazzo in modo particolare? “E’ un calciatore davvero molto interessante, ovviamente non può essere il nuovo Baggio, perché purtroppo non nascerà più uno come il “Divin Codino”, stesso discorso vale per Diego Armando Maradona. Detto questo è un calciatore molto valido, ha ampi margini di crescita e mi auguro che prosegua su questa strada”.
Sempre per quanto riguarda i classe 2000 c’è anche Gaetano del Napoli. Secondo lei, in futuro farà parte sempre dei talenti o dei potenziali campioni? “Io credo che Gaetano sia già un ottimo calciatore, visto quello che ha fatto vedere lo scorso anno con la maglia della Primavera. Lui ha una grande fortuna, avere come allenatore Carlo Ancelotti che sa come valorizzare al meglio i giovani. Se questo ragazzo, con ampi margini di crescita, dovesse seguire i suoi consigli, avrà una carriera davvero luminosa davanti a se”.
Guardando la classifica attuale, oltre alle conferme di allenatori come Ancelotti, Conte e Sarri c’è anche Paulo Fonseca della Roma. Secondo lei il tecnico dei giallorossi cosa potrà dare al nostro campionato? “Mi fa piacere che lei mi abbia chiesto di Fonseca, perché è un allenatore straniero che ha portato al nostro calcio un gioco innovativo e che la Roma ne sta usufruendo. Quando allenava lo Shakhtar si vedeva che attuava un calcio spettacolare e si è avuto la conferma anche in Champions League. Il nostro calcio ne trarrà giovamento e perciò sono felice che stia nella nostra serie A”.
Ai tempi di Baggio, Totti e Del Piero si attuava poco il turnover. Ora è un termine sdoganato e viene applicato molto spesso dagli allenatori. Questa può essere la strada più veloce per competere anche in campo internazionale? “Io credo che i calciatori attuali dovrebbero pretendere il turnover, perché gli impegni sono tanti e gli allenatori cercano di far ruotare al meglio le rose che hanno a disposizione. Da un lato capisco i giocatori che ci tengono a restare in campo, perché vogliono dare il massimo per la loro squadra, ma al tempo stesso dovrebbero anche accettare le scelte degli allenatori, perciò la rabbia di Immobile dell’altra sera non la considero valida, anzi è stata poco opportuna”.
Domani sera al San Paolo si giocherà Napoli-Cagliari. Il tecnico dei sardi Maran applica un calcio offensivo, perciò le chiedo che gara si aspetta? “Sono due squadre votate all’attacco, perciò sulla carta dovremmo vedere una partita spettacolare. Il Cagliari come lei ha detto ha un allenatore valido e in questi anni si sta facendo valere per gioco e rendimento in campionato. Sulla carta vedo leggermente favorito il Napoli, anche perché con un successo terrebbe il passo di Inter e Juventus, però sono certo che vedremo una gara davvero interessante”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco