L’opinione di Ciccio Marolda: “Don Carlo dà fiducia e sicurezza”

Anni di costruzione servono a consolidare, cementare, fare esperienza. Ed è quello che il Napoli sta facendo da diverse stagioni. Un gruppo che, se non si fosse imbattuto, nella concretezza, talvolta cinica, e nella fame atavica della Juventus, forse qualche trofeo in bacheca l’avrebbe messo. Di certo l’avrebbe meritato. L’opinione di Ciccio Marolda in merito: 

Se il Napoli vincesse lo scudetto? Sarebbe bello, ovvio, ma anche giusto. Sarebbe entusiasmante e sicuramente non un caso. Perché il lungo, complicato percorso verso il “gran successo” il Napoli l’ha cominciato già da un po’ di tempo. L’ha messo nel programma investendo passione, conoscenze e un sacco di denaro. Per capirci: non come l’Inter, che appena arrivata s’è presa il primo posto e già avanza pretese di scudetto. Certo, il Napoli non ha vinto ancora niente, lo sta cercando ancora quel successo, eppure “c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole”, direbbe don Giovanni. Rispetto al passato, infatti, oggi se ne parla in altro modo. C’è un’aria di consapevolezza nuova che alimenta antichi desideri. Perché? Perché a volte succedono cose che cambiano il corso d’una storia, che liberano pensieri ed emozioni. E quella cosa è capitata qualche giorno fa. Si scrive Liverpool, ma si legge coscienza, sicurezza. Fiducia, insomma. Sì, come s’è visto pure a Lecce, oggi il Napoli ha più fiducia in se stesso e così la gente in lui. Per di più la Juve non fa più pura come e quanto qualche mese fa anche se, ma prima o poi doveva capitare, la mezza Milano nerazzurra s’è svegliata e con un gioco prepotente sfida tutti. Intendiamoci: il pallone è il regno dell’incerto e tutto può mutare in fretta, ma se il presente è questo, e se il Napoli è davvero quello che ha bastonato i campioni inglesi e che con le seconde linee dà quattro gol al Lecce, beh, forse è giustificato che, per la prima volta e dopo tanto tempo, si faccia largo una sfrontatissima domanda: “Chi sarà l’antiNapoli”, stavolta? Perché il Napoli e no l’Inter? Perché è buona educazione rispettar la fila, la lista d’attesa. Comunque sia, oggi come oggi è questa la grande novità del campionato. Di sicuro è il brivido che, assieme all’Inter ultima arrivata, il Napoli regala a una storia che da otto anni finisce sempre allo stesso modo. Poi, si capisce, affinché tutto questo non sia roba passeggera, il resto tocca a loro: a don Carlo, che mischia disegni e giocatori come pochi; al club attento nelle scelte e nelle spese, ma senza rinunciare ai desideri; alla città – quella del calcio, si capisce – chiamata a fare un passo avanti e uno indietro. “Avanti” verso una maggiore partecipazione, anche allo stadio; “indietro”, superando quella preconcetta intolleranza al presidente. Perché è anche con gli ambienti sereni e l’entusiasmo che si vince. 

Fonte: CdS

 

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