Il Napoli intende realizzare a modo suo, riscrivendo le dinamiche d’un calcio nel quale da quindici anni fa come gli pare, sfidando le regole comuni e dando senso al Progetto, un termine spesso abusato, ripetutamente ripudiato, da De Laurentiis adottato, secondo il CdS, perché per sfidare il Potere dei ricchi serve aguzzare l’ingegno e lasciare che la materia grigia s’impadronisca del palcoscenico. Elmas è la luce da irradiare (di nuovo dall’inizio come con la Samp) sul prato di via del Mare, domani a Lecce, affinché sia sempre più verde (o tenti di esserla) di quella del vicino: sa fare varie cose, e gli riescono tutte straordinariamente bene, per ora è un mediano davanti alla difesa, che però ha le stimmate del leader, una personalità scintillante, una faccia tosta che lo spinge ad osare sistematicamente, per spingersi ben oltre la banalità. Ma è anche interno, esterno, mezzala e trequartista, si direbbe un tuttologo se nel termine non si nascondesse un pizzico d’offensivo ridimensionamento per il talento di un geniaccio che ha fatto innamorare tutti.
La Redazione