Poi, dicono il destino: era già tutto scritto, solo che non ce n’eravamo accorti, non avevamo capito (niente). E, d’altro canto, come avremmo potuto: Villa Fiorita e Lovanio sono così distanti, come un extraterrestre e un umano. Poi qualcosa è successo e ora, guardateli, sono quasi l’uno al fianco dell’altro, due passi ancora e poi il DM fiammingo affiancherà il DM argentino, il dio del calcio, e gli resterà incollato con quello sguardo da scugnizzo che ormai gli si è stampato addosso. «Non ci credo». E ci sta che resti sbalordito anche lui, ora che è arrivato a centotredici reti e che possa cominciare a sovrapporre la propria immagine a quella d’un Cristo calcistico che gli si porrà sul podio, però lateralmente, per lasciargli lo spazio per il sorpasso. Mertens come Maradona, ma chi diavolo l’avrebbe sospettato appena due anni fa o