Nella sua vita calcistica, Hristo Stoichkov ha fatto prima il trequartista e poi l’attaccante. Una sorta di garanzia quando la palla passa nella metà campo avversaria. Lo sapevano bene i tifosi del Barcellona dove ha incantato per buona parte degli anni ’90 e dove ha vinto la Champions nel 1992 battendo in finale la Sampdoria di Mancini e Vialli. Lo sanno anche i tifosi italiani, che lo hanno visto per un solo anno (1995-1996) con la maglia del Parma. Oggi vive a Miami e commenta le partite più importanti del calcio mondiale per un’emittente messicana la Univision Tudn, cosa che ha fatto dal vivo martedì sera al San Paolo in occasione di Napoli-Liverpool ed è stato intervistato dai colleghi de “il Mattino”.
Klopp ha detto che il Napoli può vincere la Champions: lei cosa ne pensa? «Il Napoli mi piace molto. E mi piace tutto, al di là dei singoli. Li avevo visti già in estate a Miami durante l’amichevole contro il Barcellona e mi avevano fatto una grande impressione. Gli azzurri sono una squadra equilibrata, giovane e con esperienza. Ancelotti può stare tranquillo perché con questa squadra può vincere il campionato e fare anche bene in Europa».
Contro il Liverpool come le sono sembrati gli azzurri? «Era una partita difficile per entrambe le squadre perché si trattava della partita in Champions. Il Napoli voleva fare bene a tutti i costi, mentre il Liverpool ci teneva a non sfigurare perché è campione in carica. Nel primo tempo ho visto un Napoli un po’ nervoso: hanno sbagliato due o tre palle importanti a centrocampo,ma per loro fortuna il Liverpool non ne ha approfittato».
E nella ripresa? «Ancelotti ha fatto un gran lavoro e ha cambiato le cose in mezzo al campo chiudendo gli spazi. Solo una volta con Manè il Liverpool ha avuto l’occasione per fare gol, ma questo è il calcio: loro hanno sbagliato e il Napoli poi ha fatto gol su rigore». Cosa le piace di più del Napoli? «Mi piace molto la disciplina tattica. Carlo ha le idee chiare e sa che può fare bene con qualsiasi calciatore.Martedì sera mi è piaciuta la posizione dei centrocampisti e degli attaccanti».
E poi? «Hanno lavorato molto bene sulle fasce. I terzini del Liverpool sono fortissimi, ma Ancelotti è riuscito a fermarli alla perfezione. E menomale: altrimenti sarebbero stati dolori».
Uno in particolare che le ha fatto più impressione? «Lozano ha lavorato tantissimo per la squadra. Non ha segnato, è vero, ma ha fatto un lavoro sporco preziosissimo. Tatticamente è stato perfetto, d’altra parte i due centrali del Liverpool non sono riusciti mai a giocare la palla e far partire l’azione perché lui li pressava bene».
Lei lavora per la tv messicana, quindi conosce bene Lozano: che giocatore è? «Veloce e molto bravo davanti. Un po’ ricorda il primo Stoichkov,ma non posso fare paragoni con nessuno perché è troppo giovane. Può giocare in tutte le posizioni dell’attacco e fa sempre bene. Anche Ancelotti mi ha parlato molto bene di lui e speriamo che Hirving capisca subito il calcio italiano».
A proposito del calcio italiano: come le sembra quest’anno? «Sta migliorando molto. Negli ultimi anni ha un po’ sofferto e solo la juve ha fatto bene in Europa.Ma ora ci sono i margini per crescere. Sono arrivati tanti calciatori stranieri molto forti e poi Carlo mi ha detto che oggi ci sono tanti calciatori bravi in Italia: questa è una bella speranza per i club e per la Nazionale».
E Ancelotti che allenatore è? «Un grande. Siamo molto amici. Carlo è una persona umile e perbene. Fa lavorare in maniera eccellente i calciatori e ha sempre fatto bene ovunque. Per me il fatto che sia arrivato al Napoli non è stata una sorpresa: ha scelto una squadra forte dove lavorare».
Conosce anche Sarri? «Lo scorso anno sono stato da lui al Chelsea tramite Zola: mi sembra un allenatore disciplinato. Lavora tanto sul campo e me piacciono questi tipi di allenatori. Ora è ancora presto per vedere la sua mano alla Juve».
Chi vince la Champions? «Da tifoso dico sempre Barcellona,ma occhio a Liverpool, City e Atletico Madrid: Simeone è un grande».
E il Pallone d’oro? «Credo sarà una questione in casa Liverpool: uno tra Van Dijk, Manè e Salah».
La Redazione