Non lo ha fatto il club o un suo dirigente, ma l’ allenatore. A far discutere, dopo il comunicato ufficiale giunto ieri in serata, è che l’accusa per le condizioni pessime degli spogliatoi del San Paolo l’abbia fatta mister Ancelotti. Per molti era necessario ed opportuno che ad esporsi fosse la società, mediante un suo responsabile e che, a chiedere spiegazioni a Comune e Regione non fosse il tecnico, ma appunto un tesserato da scrivania della SSCN. Per tanti altri, il fatto che non ci sia stato nessuno a monitorare l’andamento dei lavori, è vergognoso tanto quanto il non averli completati in tempo. C’è da dire che la risposta delle autorità è stata repentina e, pur avendo declinato responsabilità in merito, c’è stata l’assicurazione che il tutto sarà pronto per la gara del 14 p.v. che il Napoli giocherà contro la Sampdoria. Le polemiche e le discussioni, ovviamente, non sono mancate, soprattutto sugli ormai, immancabili, siti web e social. In molti casi un’ ironia, mista a sarcasmo, ha “colorato e colorito” la questione, in altri casi, giustamente, sdegno e vergogna. Sono giunte, numerose, le frecciatine, in special modo dai rivali di sempre che ricordano quanto anche questa sia “colpa della Juventus”. Non c’è bisogno di rimarcare l’ovvio e non saranno certo le frecciatine a dare i giusti contorni alla questione, ma lo “sghignazzamento” mediatico era prevedibile e, come diceva un certo Don Rafè, “ci può stare”. Certo, il Napoli, tutto, ne esce malissimo. Ma quando si tratta di lavori, ristrutturazioni, burocrazie e autorizzazioni varie, il dilatarsi dei tempi è dietro l’angolo. L’errore è il non aver controllato mediante presenza. Stabilire chi avrebbe dovuto farlo sarebbe un ulteriore passo avanti per una società che è di sicuro in costante crescita, ma che deve aggiungere ancora degli “step”.
a cura di Gabriella Calabrese