In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, è intervenuto Paolo De Paola, giornalista: “Uno dei grandi temi del calcio in Italia, è la differenza che c’è nelle frange estreme del tifo. Non è educazione, ma norme da rispettare, attenzione al codice. Fin quando non matura una volontà politica forte di disperdere le frange più estreme, non si risolverà il problema. Il trascinamento arriva sempre da 100-200 persone al massimo, con cori veramente demenziali. Intervista De Laurentiis? C’è poco da disapprovare, è Aurelio. Dispensa stima a chiunque, da Ancelotti, Sarri, Juventus e Agnelli. Per quanto riguarda il Napoli, è l’unica cosa che toppa nell’intervista. Ogni tanto fa la sviolinata su Napoli, ma lui vive a Roma. Fa dei proclami, ma non vive qui. Ho parlato con amici e tutti mi dicono che De Laurentiis pensa al denaro. Ferlaino era detestato, ma tutti hanno dovuto riconoscere che amava visceralmente il Napoli, da tifoso. Ricordo tutti gli elenchi dei torti subiti dagli arbitri, faceva chiasso a difesa del Napoli, ha fatto degli investimenti portando Maradona e due scudetti. Nel momento del salto di qualità, De Laurentiis si tira indietro, lascia sempre il Napoli poco competitivo. L’esempio con Lotito non è per niente sbagliato, il Napoli bene o male in Europa ci va, oltre non riesce ad andare e da fastidio a qualsiasi tifoso. Quando stai sul podio e non riesci a prendere il primo posto, fa rosicare il tifoso. Questo è un anno importante e decisivo per il Napoli, dall’anno prossimo si capiranno le reali intenzioni di De Laurentiis”.