L’ex campione d’Italia, Giuseppe Volpecina, intervistato da il Roma, è ottimista sul Napoli di Ancelotti in vista del campionato e degli impegni internazionali: «Ma la Juve resta più avanti»
Il calcio è cambiato, così come è cambiato il calciomercato. Tante, troppe trattative sfumate all’ultimo e altre portate per le lunghe. Ora però i vari tormentoni Icardi-James sono terminati ed è tempo di far parlare il campo, con la Serie A che è tornata e – dopo la sosta – ci aspetta una vera e propria full immersion tra campionato e coppe internazionali. Ma a questo Napoli manca qualcosa? Probabilmente un colombiano dietro le punte, come sottolinea l’ex azzurro Giuseppe Volpecina. Chiude il calciomercato. Com’è stata la campagna acquisti del Napoli? «Con il programma della società ».
James sembrava essere l’obiettivo numero uno per Ancelotti. Andava accontentato? «Credo ci sia stato qualche impedimento particolare, forse la società ha pensato di fare l’affare fino alla fine, ma il Real non ha mollato. Sarebbe stato il giocatore ideale per Ancelotti con il 4-2-3- 1, perché un giocatore con quelle caratteristiche in rosa non c’è. Al momento sta usando Fabián Ruiz in quel ruolo, ma non lo vedo adatto al 100%».
E Icardi? «L’ho detto fin da subito che non credevo nel suo arrivo a Napoli. Ora non so se è per lui, per la moglie-procuratrice, ma non vedevo proprio i presupposti affinché andasse in porto l’operazione. Poi spendere tutti quei soldi per lui non l’avrei ritenuto ideale. Avrebbe fatto sicuramente comodo perché ha il gol nel dna, però devo dire che anche Milik i suoi 20 gol li fa. Credo che quella cifra andrebbe spesa solo per un giocatore capace di farti vincere lo scudetto e non avrei visto il Napoli più in corsa con il suo arrivo ».
Cosa avrebbe potuto fare in più De Laurentiis? «O spendi tanti soldi come fa la Juve per avere una squadra fortissima oppure si aggiustano i reparti, i ruoli dove manca qualcosa. Poi sappiamo benissimo il programma del Napoli, ovvero che cerca di fare sempre acquisti mirati, di prospettiva, investendo non troppo e cercando di valorizzare. Già mi suona strano l’acquisto di Llorente che ha una certa età, però, essendo arrivato a parametro zero, rappresenta più un profilo che può tornare utile in momenti difficili ».
Quanto è cambiato il suo Napoli rispetto a quello attuale? «Parliamo sicuramente di tanti anni di differenza, ma oggi è cambiato tanto il modo di allenarsi e oggi c’è una maggior preparazione fisica. Però a livello tecnico non c’è paragone, quelli di allora erano molto più forti. Dico che i calciatori dei miei tempi, allenati oggi sarebbero stati dei mostri, perché c’è un lavoro importante su fisico, corsa, pressing tattica. Quando oggi vedo il Napoli in fase di riscaldamento ci sono 6-7 preparatori in campo, quasi uno per giocatore. I calciatori dei miei tempi con la preparazione perfetta di oggi avrebbero dato molto di più, avendo qualità tecniche evidentemente superiori. Evitiamo di parlare dei vari Maradona, Platini, Zico, van Basten. Giocatori come Bruno Conti, Baggio, Antognoni adesso non esistono. Preparati in modo perfetto con le loro doti tecniche non avrebbero avuto ostacoli».
Torniamo all’attualità: oggi il Napoli può continuare con il 4- 2-3-1? «Sì, perché resta una delle migliori squadre. C’è da considerare il fattore sofferenza in partite importanti, soprattutto in Champions. La verità è che anche la difesa sta avendo difficoltà perché meno protetta del solito. A Torino nel primo tempo la Juve ha dominato con questo assetto del Napoli, poi Ancelotti ha modificato qualcosa ed è andata meglio, con il calo fisico della Juve che ha sicuramente influito. Questo modulo del Napoli ha bisogno di due centrocampisti importanti, che sappiano fare perfettamente le due fasi, di impostazione e di interdizione. Un po’ come accade nel 3-5-2, dove gli esterni devono avere fiato, gamba e passo per fare tutta la fascia. In questo modulo bisogna anche trovare un vero trequartista, perché lì Fabián Ruiz è sacrificato, è più bravo e pericoloso quando parte da lontano. Proprio per questo James Rodriguez sarebbe stato la ciliegina sulla torta».
Dove vede il Napoli da qui a fine stagione? «Farà sicuramente il suo campionato importante, di fianco ancora a Inter e Juve. Rispetto ai nerazzurri penso che il Napoli sia ancora più avanti. Vedendo le prime due partite l’Inter non mi ha entusiasmato, un po’ lenti anche con la circolazione di palla, mentre il Napoli è più deciso ed è più squadra. Però bisogna fare attenzione e siamo alle fasi iniziali”.
La Redazione