Llorente è la diversità, è la ricerca del fondo per andare a scovare un amico che sappia come si possa buttarla dentro, attaccando il primo palo o andandosene sul secondo o rimanendo sospeso in aria con il terzo tempo: ne ha segnati oltre duecento nella sua carriera, che chiaramente poi ha subito rallentamenti, però anche quando ha abbassato la media, è rimasto protagonista. Lui c’era a Madrid, il primo giugno scorso, Liverpool-Tottenham, la finale di Champions che «resta uno dei punti piu rilevanti della mia carriera con squadre di club»: il resto, ed è indimenticabile, sono il Mondiale e l’Europe con la Spagna, che intrufolano a Castel Volturno quella abitudine a lottare per qualcosa di importante, una tendenza che si acquisisce con le frequentazioni ravvicinate. «E farò del mio meglio per raggiungere obiettivi importanti». Fonte: CdS