E’ quella sorridente, è rappresentata dal reparto d’attacco, che è perfettamente in linea con il suo passato, anzi si è spinto persino oltre, con sette reti che proietterebbero in una media (improponibile dopo due giornate) addirittura esagerata. Ma in questo Napoli segnano tutti, attaccanti, centrocampisti (se Callejon viene considerato ormai tale) e difensori, e lo fanno in maniera ampia, diversa. A Firenze, il Napoli ha anche trovato i gol su palla inattiva, quelli dei difensori Manolas e di Di Lorenzo, azzerando quella che pareva un piccolo limite. Poi è esploso subito il messicano Lozano: gol, come abitudine al debutto, e punizione dalla quale è poi scaturita la rete del 3-3. Il Napoli può esprimersi come vuole, con il tridente o senza, e non ha ancora avuto a disposizione la fisicità delle torri Milik e di Llorente, che consentirebbero di sfruttare il lavoro degli esterni, spesso chiuso con i traversoni, inutilizzato con palla in movimento. Però se c’è un angolo dello stadio in cui il Napoli non appassisce, né preoccupa, è l’area di rigore degli avversari. Fonte: CdS