L’uomo di Firenze, alla fine è stato Elmas

L'ingresso a Firenze del macedone ha dato più equilibrio a centrocampo

Ma chi ha lasciato il segno, e gli sono serviti appena ventitré minuti, è stato Elmas, che a Firenze ha contribuito a rimescolare il Napoli anche tatticamente, l’ha irrorato d’energia e di spregiudicatezza, gli ha consentito di irrobustirsi e di rimodellarsi, con Zielinski e Fabian Ruiz al proprio fianco: veroniche, una «ruleta», una faccia tosta insospettabile, lui, diciannovenne, lanciato nella mischia al posto di Allan. Una settimana intera ha aiutato il brasiliano, gli ha restituito le sicurezze atletiche di cui ha bisogno, e non c’è mediana senza Allan; però Elmas diviene, a ragione, come riporta il CdS, una scheggia impazzita che ha il potere di indurre Ancelotti a guardare ripetutamente tanto Fabian quanto Zielinski, e di ragionare sulla opportunità di ritoccare il 4-2-3-1 e di dedicarsi, come nel finale di Firenze, al centrocampo a tre. 

La Redazione

Elmas
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